domenica 8 novembre 2020

 

Cronache di un lockdown maniota: giorno 2

Lo smartphone sembra impazzito, manda segnali di allarme che neppure le piattaforme Agip a Marina di Ravenna.

Pensi che la batteria stia per esplodere, poi temi che sia l'allarme terremoto o inondazione, riesci ad arrivare al maledetto oggetto e trovi un sms della protezione civile in 2 lingue che ti ricorda che il lockdown è in atto e puoi uscire solo per certi motivi e se invii sms al numero solito. Conclude con il classico "state a casa, state al sicuro" e un invito a consultare le linee guida stilate dal governo.

Intanto esce una dichiarazione del Capo della Protezione Civile in cui si ricorda ai cittadini che si può uscire di casa solo per i 6 motivi previsti dal Governo, che non dobbiamo "fare i furbi", che le sanzioni sono raddoppiate rispetto al lockdown di aprile, che già nel primo giorno la polizia ha beccato moltissimi non in regola e fatto multe come non mai.

2 considerazioni spontanee:

1) tutti noi speriamo sempre di riuscire ad essere un pelo più furbi degli altri e a "scansare ed aggirare" norme e divieti

2) gettare ogni responsabilità sui cittadini è quello che fanno i governi quando non sanno più come arginare una situazione che rischia di sfuggire di mano; la Grecia, con sacrifici altissimi, era riuscita a non farsi toccare dalla prima ondata di marzo. Quel vantaggio (enorme) sarebbe dovuto servire per prepararsi ad un autunno che molti prevedevano avrebbe portato a una situazione di allarme sanitario. Ora a quell'allarme ci siamo: pur con numeri infinitamente più bassi rispetto al resto di europa e con una diffusione del virus assai diversificata nel paese, il sistema sanitario non può gestire la crescita costante di malati in ospedali e rianimazioni.

L'unica soluzione è quindi "state a casa" e attenti che se violate le regole... (leggo che ieri in Italia sono state controllate quasi 70.000 persone e multate diverse migliaia; mai avrei detto di riuscire a vedere regole comuni in europa 😕)

Ma noi, qui a Pigì, Mani, siamo ligi e iniziamo la giornata con il duro lavoro nei campi,

per poi uscire a fare una corsetta su un lungomare deserto

e con un poco di tristezza contemplare Aghios Nikolaos completamente chiuso e deserto come mai lo hai visto in una domenica di sole


Intanto sono comparse le prime auto "non conosciute", volti che non sono noti, probabilmente i fuggitivi dalla grande città.

Magari quella mascherina mettetela: servirà a poco ma qui, per un qualche motivo, casi non ne abbiamo e sarebbe bello continuare così

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