mercoledì 11 maggio 2011

22-23 Aprile – Horta Azzorre

Sono in aeroporto con Abdon destinazione Lisbona: di come si sia trasformata la nostra amicizia e come questo viaggio ci abbia reso veramente uniti è cosa che meriterebbe un capitolo a parte; è cosa comunque nostra quindi...non verrà resa pubblica (“he was a friend of mine…”)



Abbiamo fatto mattina (le 5 e 30!!!) da Peter, locale mitico, quello da dove tutti i grandi sono passati.


Incredibile: tutti ti trattano come se fossi uno di loro; Omero dice che noi non ce ne rendiamo ancora conto ma abbiamo fatto una cosa grande. Noi siamo parte di una “elite” che ha attraversato l’Atlantico da Ovest a Est.
Ho scoperto che molti di quelli che traversano a novembre verso i Caraibi poi in primavera caricano la barca sui container per tornare indietro.
Inutile dire che si è finalmente bevuto come “dio comanda”…ma anche di questo non fornirò traccia in questo resoconto.
Abbiamo anche noi un bellissimo murales sul molo di Horta…
Questa mattina, alle 7, i ragazzi si sono svegliati per salutarci. E’ stato “un bel gesto” e la commozione si tagliava a fette.
Ma come fanno i marinai, a baciarsi tra di loro e a rimanere veri uomini però ?
Omero ci ha rilasciato l’attestato per avere fatto la traversata: è stato un master e noi abbiamo frequentato con profitto e senza assenze.
Sono un marinaio migliore ? Di certo da oggi è cambiato il mio approccio e modo di fare vela.
Sono una persona migliore ? Di certo ci saranno meno “vaff…” (tranquillo Omero, ho capito) e più capacità di osservare dentro e fuori prima di agire.
Non serve agitarsi, non serve avere paura; io ho la mia rotta, la mia stella polare: sei tu, amore mio, a cui dedico queste note nell’attesa di abbracciarti.

Martinica 1° Aprile—Azzorre 23 Aprile 2011














20-22 Aprile – “Sing us a song you are a piano man…”


20 Aprile
Notte tranquilla, a motore; ci sono rimasti solo 100 litri di gasolio e non bastano (e non di poco) per arrivare alle Azzorre.
Questa notte ho fatto il mio turno modulando standard jazz e le ore sono passate velocemente.
A letto è tutto talmente umido che dormo con una coperta sul cuscino e intorno al collo.
Viviamo vestiti 24 ore su 24: è inutile spogliarsi, le lenzuola se ne stanno nel telo antirollio e mi copro con tutto quello che trovo.
Sto scoprendo di avere una “riserva risorse” molto alta, di essere una persona che “non molla” ma non fa di questo una religione di vita e che quando non ce la fa lo dice.
Sto tenendo la barba lunghissima: con tutto questo bianco mi vedo come sarò tra 10 anni…
Un'ultima cosa: ieri sera, dopo aver suonato per qualche giorno l'armonica che avevo da 25 anni - sì, proprio quella che da ragazzo portavo sempre con me e che era finita in un cassetto da molto/troppo tempo – si è rotto un pezzo e ho deciso di darle degna sepoltura in Oceano… “Sing us a song you are a piano man…”

21 Aprile
Buongiorno Principessa!!!
Mancano 206 miglia alle Azzorre: questa notte il tanto invocato e benedetto vento da NW è arrivato (Maurizio noi sappiamo il perché…) e la Freya viaggia tra gli 8 e i 9 nodi costanti.
Tra 45 minuti è il mio turno al timone (via il pilota automatico), il mare è formato, onda e vento tra poppa e giardinetto.
Abbiamo randa piena, genoa tangonato e trinchetta per sfruttare tutto.
Omero dice che questo è “il treno da prendere” e noi lo faremo (“take a train”…).
Certo che io così non ho mai timonato e sono un po’ agitato – qui nel diario cartaceo l’espressione era un poco più colorita – anche perché il Comandante sta cacciando 2 urla a tutti quelli che si avvicendano al timone…
22 Aprile ore 06.50
Sono di turno con Maurizio che avvista all’improvviso in lontananza il pinnacolo di Fajal. Mancano circa 40 miglia secondo il Gps ma è sicuramente terra.
So che può apparire eccessivo ma mi scendono 2 lacrime (ragazzi prima provare e poi giudicare!!!) e a ringrazio silenziosamente Dio con la preghiera che oramai è diventata rito.
Il Viaggio, la mia traversata, è compiuto: ho in carica il telefono perché non voglio perdere neanche un minuto per sentirti.
Ulisse, Leon, Luca…mettila come vuoi ma sono veramente “tornato a casa”

martedì 10 maggio 2011

12-19 Aprile – Navigazione con cattivo tempo…






12 Aprile – 00.30
“Padre nostro…”: e chi l’avrebbe mai detto che l’ateo, agnostico, materialista Leon avrebbe recitato con fervore l’unica preghiera che ricorda, prima come ultima e rassegnata richiesta e poi come sincero ringraziamento (!)
Flashback: la mattina è stata fantastica con avvistamento di balenottera che fa i salti tra le onde e il pomeriggio si è concluso tra delfini festanti in un tramonto plumbeo.
Vado al mio turno sotto temporali violenti, lampi e tuoni che illuminano una notte e un mare nero (ma di quelli dove non si vede veramente nulla); Abbiamo a riva tutta la randa e il genoa, ci sono tra i 12 e i 15 knt di apparente con un'onda al traverso un poco fastidiosa. Maurizio è di guardia, è pronto e sta attentissimo alla scotta della randa: all’improvviso il vento gira e si rischia di strambare; diamo 30° al pilota e Maurizio agisce sulla randa con velocità incredibile così per un momento torniamo a gestire il tutto ma…salto di vento di 180°, sale in un amen oltre i 35 knt, straorziamo di brutto, l’albero è quasi in mare, madonna se è piegata, tutto lascato, la ritenuta tiene ed evita danni, prego di farcela, dai Dio dacci una mano e poi…arriva Omero, cala al volo la randa e prende in mano il timone.
Quanto sarà durato il tutto ? 5 minuti, 10 ? Troppo!
Durante non te ne accorgi ma dopo e per tutto il turno continui a tremare (e non è per la pioggia e il freddo…)
h 15.00: abbiamo spostato avanti di 2 ore l’orologio, il fuso cambia e siamo sotto le 1000 miglia; le previsioni dicono che abbiamo davanti almeno 3-4 giorni di bolina dura…
13 – 14 Aprile
Qui oramai è freddo e siamo sempre tra temporali e bonacce; la meteo è in costante evoluzione ma mai in meglio. Ma come faranno i navigatori solitari ? Però quanto sto imparando in questo viaggio! E’ come frequentare un master ma di quelli “intensivi”…
Stiamo comprendendo (a nostre spese) che cosa significhi “gale”: onde, secchiate di acqua che entrano in pozzetto, venti oltre i 30 nodi. Sei di bolina e recuperi in un giorno, dopo 24 ore con le orecchie in acqua, 24 miglia!!!
Stiamo andando ancora verso Nord: ad attenderci una perturbazione con venti previsti tra i 40 e i 50 nodi.
Hai voluto la bicicletta ? Pedala!!!

16 Aprile
La “tempesta” non è ancora arrivata ed è snervante stare in stand-by aspettando…
Quando si è con questo umore si vedono solo le cose negative: lavarsi con le salviettine, lavarsi a pezzi, non avere un briciolo di intimità, non svestirsi per andare a letto (fa troppo freddo), umido costante… meno male che Omero si inventa della zuppe calde strepitose.
Alle 21.30 UTC c’è l’appuntamento radio con “DJ Laguna”. E’ un radioamatore che segue quotidianamente tutti i navigatori italiani che sono per mare, prende le loro posizioni, li mette in contatto tra di loro, ha SEMPRE una parola di incoraggiamento o una battuta per farti sentire meno solo e più vicino a casa.
Il rispetto e la fiducia che senti trasparire nei confronti di Omero è una di quelle cose che ti manda a nanna con una discreta tranquillità…

17 Aprile
E alla fine è arrivata: sono 36 ore che mare e vento stanno dando il meglio e la scenografia è veramente da film: onde e mare come non ne avevo mai visti; spero che il filmato sia venuto perchè è uno spettacolo impressionante,
Ho visto come ci si comporta e cosa si deve fare in questi casi ( e ho capito perchè nessuno ci si vuole trovare se appena possibile...); ho sentito la potenza di un'onda che si abbatte in coperta e il rumore continuo ed impressionante del vento.
Io mi sento oramai molto stanco e mi chiedo come faccia Omero (10 anni più di me) a non dormire in pratica MAI, ad essere sempre pronto, ad occuparsi pure della gestione della cucina e della Freya…

19 Aprile – ore 18.30
Nelle ultime 24 ore abbiamo dormito tutti molto poco: Abbiamo fatto circa 10 miglia utili perché ci siamo dovuti ributtare a Nord a causa di una “simpatica” bassa pressione che si è riposizionata sulle Azzorre creando una situazione di venti e mare non praticabili.
Così dopo una notte agitata in cui si è rotta la drizza della trinchetta (ammainata in coperta ma con drizza in testa d'albero da recuperare), questa mattina ha iniziato a cedere anche il genoa che avevamo ricucito nei giorni scorsi. Così è da sostituire ma sarà un problema calarlo poichè è bloccato da alcune viti - ovviamente in testa d'albero!!! - che si sono allentate e ne bloccano lo scorrimento.
Con tutte le buriane che abbiamo preso i materiali sono stati sollecitati al massimo e bisogna assolutamente che TUTTO sia nuovamente a posto prima che si “riscateni il finimondo”.
Così si è fatta la “pesa” e il più leggero e sveglio – bravo Riccardo!!! – è salito prima in testa d’albero e poi sullo strallo per risolvere i problemi. Se soffrite di vertigini NON guardate le foto!!!
Fare tutto ciò con mare mosso e vento non è stato facile: tutti però ci hanno dato dentro e alle 14.00 abbiamo messo a riva il nuovo genoa e il fiocco.
Omero ha detto: “adesso basta, viriamo e andiamo a casa”. (“country road take me home…” )
Stiamo viaggiando a 7 nodi finalmente con prua verso le Azzorre. Siamo in ritardo con la tabella di marcia e credo proprio che non potrò proseguire fino a Malaga. Oggi ne ho parlato con Omero e vedremo dove sbarcare, ma c'è ancora MOLTA strada da fare

lunedì 9 maggio 2011

Interludio 2 – Un grande equipaggio: questione di alchimia































































Flash… Omero che ci presenta ai bretoni uno ad uno mentre siamo da Peter (è inutile che vi dica cosa rappresenta per ogni velista questo locale) e dice con orgoglio "questo è il mio equipaggio”...

Flash… Omero che prima di salutarci, alle 05.30 di mattina dice: “ voi siete uno degli equipaggi migliori tra quelli che io ho avuto; vi siete amalgamati subito, vi siete aiutati, avete fatto fronte comune, non avete mai messo in discussione quello che vi ho detto di fare, avete preso i miei rimproveri a volte anche aspri senza fiatare e insieme avete supplito alle difficoltà che, di volta in volta, qualcuno di voi ha avuto...”

Ti viene da chiederti come sia stato possibile questo “miracolo”, come sia potuto accadere che 6 persone diversissime tra di loro (per età, capacità veliche, ideologia, vissuti personali, formazione e provenienza geografica) siano riuscite a creare questa alchimia.

Non ho (ancora) una risposta: so però per certo che tutto è iniziato una sera in Martinica, prima di partire: Omero ci omaggia di una maglietta “sponsorizzata” scuola vela Omero Moretti. Giuseppe propone di andare a cena tutti con quella maglietta; in fondo siamo un equipaggio, dai facciamoci vedere…
Omero ci fa capire che non gradisce molto; Abdon ed io - notoriamente un poco snob - subito appoggiamo il Comandante (dai ragazzi, non facciamo i soliti italiani) ma... Riccardo, Sandro e Maurizio si schierano con Giuseppe e allora...TUTTI con la maglietta.

Da quel momento credo sia iniziato il nostro “stare insieme” e la voglia di “fare gruppo”.

Flash...La prima grossa burrasca presa: ci sono fuori Riccardo, Abdon e Omero; è notte, la Freya sembra veramente un cavallo imbizzarrito; Sandro, che è appena smontato ed è a pezzi, si riveste e torna fuori ad aiutare.
Uno alla volta usciamo tutti perché senti che non puoi fare finta che non stia accadendo nulla e che non siano fatti tuoi.

Flash…Omero che ti cazzia con entusiasmo…tutti gli altri sono zitti ma non appena se ne è andato subito arrivano da te e ti fanno sentire il loro sostegno, ti dicono di non prendertela, ti aiutano a capire dove hai sbagliato e come non ricascarci…

Flash…Un equipaggio è anche quello che ti nasconde i tuoi amati formaggini e (complice Omero – VERGOGNA!!!) te li fa ritrovare solo dopo 2 giorni di patimenti…

Flash: Un equipaggio è quello che prende l’aperitivo insieme dopo una giornata difficile, che si prende per i fondelli SENZA PIETA’ proprio come quando eravamo a scuola, che finge di essere una rock-band – giuro, questo è capitato sul serio – mentre lava i piatti e dall'Ipod escono le note dei Beatles…

E' merito del mare ? del Comandante ? di una situazione oggettivamente particolare e difficile ?

Abdon, Giuseppe, Maurizio, Riccardo, Sandro, Luca: siamo noi, siamo l'equipaggio della Freya dalla Martinica alle Azzorre, siamo stati per 23 giorni l’equipaggio di Omero Moretti




9-11 Aprile... è ancora lunga...










h. 12.00... Ancora a motore, il vento non ne vuole sapere; c'è un po' di apprensione, quanto gasolio ancora e per quanto tempo. Le previsioni non sono confortanti (aver imparato a leggere le carte meteo è un po' una sfiga in quanto sai subito "in diretta" che aria tira e non puoi raccontartela...). Questa mattina con Maurizio abbiamo guardato sul suo GPS dov'è la nostra casa in Grecia. Sto raccontando a tutti di come abbiamo trovato il posto, di come sia, di questa scelta... un po' è come essere a casa, un po' è come alimentare un desiderio che ti fa venire "un groppo in gola"... Che passa subito quando Omero si "inventa" una bellissima lezione sull'utilizzo del sestante. La capacità di affabulazione dell'uomo è notevole: si mischiano storia della navigazione e vicende personali con un ritmo teatrale. Capisci che tutto non sempre è "vero" ma sicuramente "verosimile" (perchè non un libro su Omero ? sarebbe una storia bellissima...)


10 Aprile - mattina - Buona domenica a tutti: ad Angela, primo pensiero della mattina e voce pensante durante le mie guardie notturne, a mia madre che starà pensando a chissà quali sciagure per suo figlio (la mamma è sempre la mamma!!!), ad Antonella e ai miei amici che stanno leggendo il blog.

La traversata è veramente (al di là degli aspetti velistici) un'esperienza mentalmente dura: sarà la mancanza di sonno, il ritmo alterato, il silenzio rumoroso del mare... Tutto questo ti porta ad avere la coscienza come dilatata, il cervello e i nervi come "decorticati"... Caro Castaneda, altro che funghetti, fatti un po' di Oceano e ne riparliamo!!!




Da ieri sera viaggiamo sotto gennaker tra i 5 e i 7 nodi; questa notte si volava veramente tra le onde.

Con venti finalmente non ostili ma sui 20 nodi abbiamo rinforzato al guardia in pozzetto (siamo in 3) e messo il pilota automatico. Lui (si chiama Giovanni e impareremo a volergli molto bene....) è preciso e ci aiuta a non perdere neanche mezzo nodo o miglio di strada...

Oggi, decimo giorno di navigazione, mancano 1250 miglia alle Azzorre: siamo a metà ma molto vicini alla soglia psicologica delle 1000 miglia... dai che ce la facciamo!!!



11 Aprile

Tra ieri e questa mattina è successo un po' di tutto: un temporale violentissimo e un groppo oltr i 25 nodi ha spezzato la drizza del gennaker che è finito in acqua. Come si può immaginare il mare era molto mosso, le onde facevano ballare la Freya come una matta e noi a raccogliere la vela finita in acqua e poi riporla nel calavele.

In tutto questo Omero mantiene una calma che ti impedisce, nella concitazione del momento, di avere paura: è solo dopo, quando ti siedi e vedi il mare e le onde che le gambe "traballano un poco"...

Nel pomeriggio si è alzato un bel sud-ovest con onda al giardinetto e correre a oltre 8 knt è adrenalina allo stato puro. Il "POGGIA" stentoreo di Omero - che oramai vive in pozzetto - è un altro buon motivo per timonare con la massima attenzione.

Adesso è notte, temporali sparsi e Freya che corre sotto pilota automatico: sapere che fuori ci sono persone che stanno "tenendo sotto controllo" il tutto, amici di cui ti puoi fidare, riesce a farti prendere sonno.



Esco alle 6 di mattina per il mio turno al timone e vengo benedetto da una cascata d'acqua che mi lava completamente: il mare è nero e incazzatissimo ma la Freya è come se dicesse che queste per lei sono sciocchezze...e infatti il vento cala e per sfruttare ogni refolo e carburante tangoniamo il genoa a farfalla (come quelli che navigano sul serio, come nei libri!!!). Dopo un po' si chiude tutto e si rimette il gennaker e si ricomincia...



Può sembrare strano ma in Oceano non si riesce mai a stare con le mani in mano e qualche cosa da fare si trova sempre!!!

venerdì 6 maggio 2011

6-7 Aprile









La notte è passata con vento leggero e senza onda. Questa mattina abbiamo dovuto accendere il motore. Il vento è veramente poco e quello che c'è l'abbiamo proprio in faccia: speriamo di trovare buono più a nord dove Omero ci sta portando.


Questa notte credo di aver visto un piccolo meteorite schiantarsi in acqua: meno male che c'era Maurizio come testimone perchè le "prese per i fondelli" dei miei simpatici compagni di viaggio non si sono fatte attendere; il più carino mi sta chiedendo se credo anche agli UFO e Babbo Natale e il medico di bordo (ne abbiamo 2...) mi interroga e mette in guardia sull'uso di sostanze non lecite e sulle conseguenze (terribili) sulla mente...


7 Aprile










Oggi è il compleanno di Omero (60 anni e non dimostrarli!). Nonostante la barca sbandata e il mare mosso che nel pomeriggio è montato ha cucinato patate e costolette di maiale.

Abbiamo festeggiato "alla grande" e brindato alla salute del Comandante.


Quando Omero parla di barche e di mare è uno spettacolo: ti rendi conto che stai navigando con uno "vero" e non con uno di quelli da circolo velico della domenica. Peccato che debba essere "il Comandante" 24 ore su 24 e che ci ricordi sempre che questo è un equipaggio al lavoro e non in vacanza...

mercoledì 4 maggio 2011

4-5 Aprile




h. 04.30...E accade il fattaccio: sono di guardia mentre Giuseppe è al timone; stiamo "dandoci le consegne" e in un amen la Freya straorza.

Un poco di "nervosismo" e mi scappa un "vaff..." Omero, che è uscito subito, mi fa il pelo e il contropelo ed è completamente inutile provare a spiegargli che non era certo rivolto a Giuseppe: mi cazzia senza pietà e per tutto il giorno successivo sono tenuto "sotto osservazione". Ho promesso a me stesso di non arrabbiarmi mai e neppure di rimanerci male. Per una volta imparo ad ubbidire e a non "discute gli ordini" anche se è parecchio strano trovarsi "dall'altra parte"...
h. 17.00: il vento sta aumentando e sta facendo alzare il mare. Un poco d'ansia se penso quanto manca ancora alle Azzorre. Questo tempo che diventa "non-tempo" fa sentire più forte la mancanza delle persone a cui sei legato. Che fisicamente fosse una prova me l'aspettavo (magari un poco meno fisica perchè non sono un cultore dell'esperienza che è bella solo se si soffre) ma non credevo che fosse così dura sotto il profilo mentale.



Con Maurizio, che condivide con me una parte del turno, ho iniziato (prudentemente perchè hai sempre paura di scoprirti - maledetta indole maschile!) a parlare di queste cose e...mi sta veramente "istruendo" su cosa sia una traversata.





5 Aprile h. 12.00




La notte scorsa abbiamo buscato la nostra prim a perturbazione e "non è stato bello"; Omero ridendo mi ha "trascinato" a piede d'albero" per ridurre la velatura e come un novello Achab mi ricordava che ero io ad aver voluto l'avventura"...

Le onde diventano montagne ai miei occhi, la Freya sembra volersi rompere ogni volte che sbatte sull'onda, il vento è rafficato e fa un casino infernale. Ogni cosa di bolina - e siamo oramai al 5° giorno!) diventa difficilissima. Si dorme poco e anche vestirsi per il turno e un casino difficile ma...alle 6 di questa mattina timonavo (legato come un salame) in piedi tra onde bellissime. Era metà nuvolo e metà sole, l'aria già più fredda e io "dipingevo il mio capolavoro". Sono qui per questo ? Per provare questa "scossa", per vivere una esperienza che si ripete da sempre uguale ma diversa ?

martedì 3 maggio 2011

2-3 Aprile















Sabato...


Alba meravigliosa, delfini ovunque, sono al timone.

A parte la scomodità (notevole) credo Angela che ti sarebbe piaciuto.

Siamo in rotta verso casa...ET...telefono...casa...


I ragazzi mi hanno appena "ripreso" perchè il dito è indirizzato dalla parte sbagliata: il più "gentile" si chiede dove cavolo io abiti...


Domenica:


Il turno dalla 00.00 alle 03.00 mi piace parecchio; è ancora caldo e fuori si sta da dio mentre la Freya con 15 knt di vento corre sull'oceano.


Sono uscito senza stivali e salopette e infatti...improvvisamente diluvia; mi tocca ancora una volta dare (silenziosamente) ragione ad Omero che ci dice ogni volta di uscire VESTITI.


Per fortuna dura poco...le onde sembrano veramente colline e quando "sbatte" la Freya fa un rumore pazzesco.


Quando timono rischio di lasciare vagare troppo la mente e se mi distraggo poi sono "dolori".


La Via Lattea è di una bellezza incredibile e il plancton rende fosforescenti le onde.

Ho sognato mio padre (!): chissà cosa avrebbe detto...
Ore 07.00: in cuccetta alta a prua si sbatte come dei pop-corns e non si dorme. Tanto vale salire in pozzetto e stare con i ragazzi che alle 9 mi tocca di nuovo.


Guardo le onde senza apprensione: stai a vedere che è vero che ci si abitua a tutto.















Turno 18.00-21.00


Emozione immensa!!! Sto timonando nella notte seguendo le stelle che mi danno la rotta. Per centinaia di anni gli uomini hanno navigato così; ora faccio parte di un tutto che è incredibilmente vivo. Sono talmente felice che non mi accorgo del passare del tempo. 3 ore sono volate e ora... a nanna!!!

lunedì 2 maggio 2011

Interludio 1 – La corvée e le guardie

La vita a bordo della Freya, durante una traversata atlantica, è scandita per l’equipaggio dal ritmo delle guardie e della corvée.

Il meccanismo dei turni è inizialmente cosa assai “misteriosa” e simile per certi versi alla “regola aurea”: richiede più un atto di fede che una reale comprensione ma alla fine ne capisci la logica e lo schema e ti ci affidi.

Nel nostro caso (siamo in 6 di equipaggio + Omero che è necessariamente fuori dai turni) ogni 6 ore ne hai 3 di guardia – metà al timone e metà di vedetta.

I turni sono “sfalsati” per cabina così che ognuno abbia per qualche ora un suo spazio tutto per sé: può sembrare una cosa da poco ma provate a stare di bolina per giorni interi, con tutto bagnato, senza un cavolo di posto dove appoggiarvi e poi se ne riparla !!!

La cosa si “complica” con le corvée: ogni 3 giorni ti tocca con il tuo compagno di cabina il compito di apparecchiare (a volte/spesso è un eufemismo), sparecchiare, lavare i piatti e mettere in ordine quella cucina che Omero vuole sempre bella e splendente che neanche a casa tua la terresti così.
Con i giorni però ti rendi conto che ha non ragione MA ragionissima: i pasti in certi condizioni sono una delle cose più importanti e se tutto non fosse a posto e fatto in un ambiente pulito sarebbe veramente un inferno!.

E’ chiaro che le limitazioni sono parecchie: l’acqua che si usa è quella di mare ( Omero ce ne concede 1 litro e mezzo a testa dolce per le nostre esigenze quotidiane), è fredda e non è che pulisca proprio benissimo… Occorre ingegnarsi, asciugare velocemente e BENE ogni cosa.
Anche questa, che sembra una cavolata, è cosa da farsi con il massimo impegno ma, soprattutto da FARSI!!!.

Certo che vedere 6 “animali” (e vi giuro che a volte così siamo stati) in versione massaia fa sbellicare non poco ma è una cosa che farebbe bene a molti maschietti che conosco.

domenica 1 maggio 2011

1/4 - Notte in navigazione








Ho un buon turno (21-24), 18 knt e un mare (per me che a casa non uscirei neanche morto!!!) già abbastanza mosso. Nel pomeriggio abbiamo dato 2 mani di terzaroli e ridotto il genoa.


Il vento da buono e Omero vuole che usciamo veloci dal canale tra le isole per non rischiare. A bordo stanno tutti "stracciando". Io per il momento ringrazio S.Cerotto che mi preserva!!!


Dopo il turno al timone sono di guardia mentre Giuseppe passa al comando: le onde sembrano colline; sarà anche il dolce respiro dell'oceano ma per me "cittadino" queste sono montagne e pure alte.


Qualche difficoltà a tenere la rotta e Omero sale in pozzetto a vedere e spiegare: con il Comandante le parole servono a poco... o gli fai vedere che hai capito (meglio velocemente) oppure è meglio prepararsi ad una sessione di riparazione di quelle toste.


Giuseppe si incasina e Omero "cazzia" con eguale entusiasmo sia il timoniere che la guardia!!!


Ok, vado in branda, tra 6 ore sono di nuovo qui...




Il diario...primi giorni...prime sensazioni




1/4 Ore 01.00
Appena rientrati in barca dopo ultima cena a terra con i ragazzi; si vede che Omero ci sta mettendo "del suo" per creare un equipaggio!. Gruppo strano questo: romani, milanesi, piemontesi, emiliani, siciliani... chissà da questo ragù cosa potrà venirne fuori ?
Confermo al momento il giudizio su Maurizio: ironico, pacato, preoccupato il giusto perchè lui di oceaniche ne ha già fatte 3 (!!!) e quindi sa di che cosa si tratta.
Io sono agitatissimo: abbiamo fatto i turni e ho il primo al timone; qualcosa mi dice che Omero non sarà uno skipper molto tenero... A letto adesso, tra poco si parte: Angela, in fondo, sto tornando.


E ora le foto della cambusa...